JACOPO BELLINI

Nato a Venezia attorno al 1396 da Nicolò fonditore di stagno [Schmitt Ursula, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 7, 1970, in Treccni.it], è allievo devoto di Gentile da Fabriano, tanto da dare al proprio figlio il nome del maestro. Nel 1411-12 è a dipingere gli affreschi di Palazzo Trinci a Foligno. Ha diciotto anni quando Gentile da Fabriano, da Venezia, si trasferisce a Brescia. Jacopo rimane forse in laguna per proseguire lavori iniziati dal maestro. Più probabilmente lo segue a Brescia, o lo raggiunge durante i sei anni della sua permanenza, partecipando alla decorazione pittorica del nuovo palazzo di Pandolfo III, ampliamento del Broletto, in particolare alle pitture nella Chiesa di Palazzo.

Appare possibile che abbia fatto parte degli otto uscenti da Brescia nel settembre 1419, in direzione Firenze. È infatti segnalata la sua presenza, ancora come allievo seguace di Gentile, nel capoluogo toscano, nel periodo successivo all'esperienza bresciana. Sembra non centrare, con la sua presunta permanenza a Brescia, l'Annunciazione nella chiesa di Sant'Alessandro, giunta da Vicenza nel 1444 e attribuita in passato a Beato Angelico, o allo stesso Gentile da Fabriano [Lonati Riccardo, Catalogo illustrato delle chiese di Brescia, Edizione fuori commercio, Brescia, 1989-1993, pag.151]. La predella è opera del suo allievo Lorenzo da Venezia [scheda in museodiffusobrescia.org]

Muore a Venezia fra il 7 gennaio 1470 e il 25 novembre 1471, data in cui la moglie Anna Rinversi si dichiara vedova.

Particolare dell'Annunciazione

Particolare dell'Annunciazione, capolavoro di Jacopo Bellini, nella chiesa di Sant'Alessandro (1444).